Circolare 9 novembre 1978 n. 85 Autorizzazione alla costruzione ed impiego dei ponteggi metallici – Art. 30 e segg. DPR 7.01.1956, n. 164

Circolare 9 novembre 1978 n. 85

Ministero del Lavoro

Autorizzazione alla costruzione ed impiego dei ponteggi metallici – Art. 30 e segg. DPR 7.01.1956, n. 164

E’ noto che esistono in commercio ed in uso ponteggi metallici di due tipi: a tubi e giunti ed a telaio prefabbricato.
Per entrambi, la condizione affinché ne siano consentiti la costruzione e l’impiego è che sia stata rilasciata la relativa autorizzazione da parte di questo Ministero e che il fabbricante abbia consegnato all’utilizzatore copia conforme dell’autorizzazione stessa.
Al fine di fornire agli organi di vigilanza le informazioni necessarie a consentire di svolgere efficacemente l’azione volta ad assicurare l’osservanza della legge, rispettivamente per ponteggi a telaio prefabbricato; si trasmettono in allegato:
1) l’elenco delle ditte che hanno ottenuto l’autorizzazione (All. 1a e All. 1b);
2) le istruzioni per la compilazione delle relazioni tecniche relative a ponteggi fino a 20 m di altezza (All. 2a e All. 2b);
3) i criteri per l’esame delle relazioni tecniche e relative appendici (All. 3a e All. 3b);
4) le istruzioni di calcolo per ponteggi di altezza superiore a 20 m (All. 4a e All. 4b).
L’azione di vigilanza degli Ispettorati del lavoro dovrà tendere ad accertare:
a) che comunque siano posti in commercio ed utilizzati esclusivamente gli elementi di ponteggio autorizzati;
b) che i ponteggi di altezza fino a 20 m siano eretti in conformità all’autorizzazione;
c) che i ponteggi di altezza superiore a 20 m e le opere speciali di notevole importanza e complessità siano erette in conformità al progetto di ingegnere o architetto, previsto dall’art. 32 del D.P.R. n. 164.

Allegato 1b
Elenco ditte ponteggi a telaio prefabbricato

1. Berselli Aldo
2. CETA
3. Officine meccaniche A. Cipriani
4. Ponteggi Dal mine
5. Edilcomec
6. Edilmeccanica di Sergio Rossi
7. Ponteggi tubolari Est
8. Fap
9. Fabbrica italiana tubi “Ferrotubi”
10. Officine Fracasso
11. Gotti Claudio
12. Ideal
13. IMAS
14. ITEM
15. F.lli Pederzoli
16. Pilosio
17. Ponteur
18. pontex
19. Rosselli – Strutture tubi d’acciaio
20. Saem
21. Schnell – Hico Italia
22. Sidermec
23. Strutture d’acciaio
24. F.lli Tavecchio
25. F.lli Virlinzi
26. Ponteggi “Z” Castel Maggiore (BO)
Bergamo
Napoli
Milano
Nichelino (TO)
Roma
Milano
Milano
Milano
Fiesso d’Artico
Azzano S.Paolo (BG)
Roma
Roma
Milano
Torino
Feletto Umberto (UD)
Bergamo
Ozzano Emilia (BO)
Milano
Genova
Milano
Cologmo Monzese
Milano
Arcellasco d’Erba (CO)
Catania
Civate (CO)

Fabbricanti che hanno ottenuto l’autorizzazione
Ditte Tipi di ponteggio autorizzati
1. Officine Biondi – S. Gregorio (R.C.) Birre-Marchio Biondi
2. Trafilerie Boghi- Lecco (CO) Portale – Marchio TRB
3. C.A.B. – Empoli (FI) C.A.B.
4. Ceta – Bergamo a) Pre-Pont 120/C
b) Pre-Pont BF/105
c) Total x 105
5. Colombo Giuseppe- Galbiate (CO) Ponteggio prefabbr. Colombo
6. Geom. Giuseppe E Luigi Cominetti – Bagnola Mella (BS) a) Portale 105-Marchio Comit
b) Portale 102- Marchio Comit
7. F.lli Corti – Bulgiaco (CO) a) Ponteggio a Nottolini-Marchio FC
b) Ponteggio a Boccole – Marchio FC
8. Ponteggio Dal mine – Milano a) Tel- dal/3
b) Tel-Dal. 5 bis
c) Tel-Dal H
9. Edolcomec-Nichelino (TO) a) Standard 2
b) Standard
10. Fap Milano a) Praticus
b) Uniform
c) Realpont
d) H(Acca)
11. Favalli Mario- Brescia Portale – Marchio F.M.
12. Officine Fracasso – Fiesso D’Artico – H33 – 38 Marchio ?
13. F.lli Goffio Villanuova sul Clisi (BS) a)Portale 120- Marchio FG
b)Portale 105 – Marchio FG
14. Ideal- Roma Portale – Marchio Ideal Portale – Marchio Ideal
14 bis. ICARO – Cambiario (MI) Quick
15 ITEM-Milano Express Arco Marchio ITEM
16. PONTEX – Ozzano Emilia (BO) a) SK3-C Marchio Pontex
b) Simplex B Marchio Pontex
c) Export B Marchio Pontex
d) H 105 Marchio Pontex
e) SIMPLEX A 100 Marchio Pontex
17. SIDERMEC- Cologno Monzese MI SIDERMEC
18. Ponteggi Z- Civate (CO) a)Ponteggio “Z2” – Marchio PZ
b) Ponteggio “Z1” – Marchio PZ

Allegato 2a
Istruzioni per la compilazione delle relazioni tecniche per ponteggi a giunti e tubi
1. Descrizione degli elementi che costituiscono il ponteggio, loro dimensioni con le tolleranze ammissibili e schema dell’insieme
Si devono presentare i disegni quotati, possibilmente in scala 1:1, vista e sezioni dei singoli elementi del ponteggio; per le aste sarà rappresentata soltanto la sezione retta.
La rappresentazione deve permettere di controllare anche i limiti ammessi dal costruttore per le dimensioni della sezione retta delle aste, per i diametri degli spinotti di collegamento, dei perni passanti per i collegamenti, degli spinotti delle basette, come pure per le dimensioni dei giunti, ecc.
Ove siano adottati i limiti di tolleranza secondo le norme ISO oppure UNI è necessario specificare a quale sistema si è fatto riferimento.
I disegni, con le indicazioni richieste, devono essere accompagnate da una descrizione esauriente della funzione dei singoli elementi costituenti il ponteggio.
2. Caratteristiche di resistenza dei materiali impiegati e coefficienti di sicurezza adottati per i singoli materiali
Devono essere posti in evidenza, per gli elementi del ponteggio: la qualità del materiale impiegato, la tensione di rottura (carico unitario di rottura), la tensione di snervamento (carico unitario di snervamento), l’allungamento percentuale a rottura, la tensione di lavoro (carico unitario) ed i coefficienti di sicurezza adottati per i singoli materiali.
Non sono ammessi coefficienti di sicurezza inferiori ai seguenti (1) (*):
– Acciaio laminato o stampato:
1,5 rispetto al limite di snervamento;
2,17 rispetto alla tensione di rottura;
3,75 per tensione tangenziale pura, rispetto alla tensione di rottura a trazione.
– Acciaio fuso:
3,0 rispetto alla tensione di rottura per Aq 38, Aq 45 e Aq 52.
– Ghisa malleabile o sferoidale:
3,0 rispetto al carico di rottura.
– Materiali diversi da quelli sopra indicati:
coefficienti di sicurezza dettati da norme specifiche o, in mancanza, da norme di buona tecnica.
3. Indicazione delle prove di carico cui sono stati sottoposti i vari elementi
Devono essere specificate le diverse prove di carico riguardanti aste, giunti, bulloni e basette del ponteggio. I risultati di dette prove, unitamente alle relative modalità di esecuzione, debbono essere attestati da certificati emessi da Laboratori ufficiali appartenenti alle Amministrazioni dello Stato, alle Università o ai Politecnici e da altri Enti riconosciuti.
A – Aste – (tubi e profilati):
a) prova a trazione (UNI 556-557);
b) prova a flessione su luce uguale alla distanza massima dei montanti adottati nello schema tipo, con carico al centro (UNI 559);
c) prova a compressione assiale per gradi di snellezza compresi tra 25 e 240.
B – Giunti:
d) prova a flessione su luce di m 1,80, di due elementi di asta separati, collegati al centro mediante giunto nelle condizioni consuete di lavoro;
e) prova di resistenza allo strappo longitudinale. Determinazione del carico di rottura di un giunto ortogonale bloccato su di un’asta mediante dispositivo che gli impedisca di scorrere, e caricato sull’altra;
f) prova di scorrimento. Controllo del carico limite (da assumere come portata) di un giunto ortogonale bloccato su di un’asta nelle condizioni di impiego (asta verniciata, catramata e comunque protetta) e caricato sull’altra asta in senso parallelo all’asse della prima. E’ necessario indicare il grado di serraggio del giunto ottenuto con chiave dinamometrica.
La stessa prova deve essere fatta con asta e giunto ripuliti;
g) prova di trazione. Determinazione del carico massimo di rottura sopportabile dal giunto di trazione collegante due aste coassiali.
4. Calcolo del ponteggio secondo varie condizioni di impiego
Premesso che per altezza del ponteggio si deve intendere la distanza verticale tra il piano di appoggio delle basette e quello del tavolato più alto, la disposizione del n. 4 dell’art. 31 riguarda i ponteggi metallici di altezza fino a 20 metri relativi agli schemi-tipo che il fabbricante intende presentare conformemente al n. 7 dello stesso articolo 31.
In relazione a quanto sopra, la descrizione degli schemi costruttivi ed i relativi calcoli per le condizioni di impiego ammissibili viene richiesta come segue:
a) ponteggio normale: altezza massima 20 m; interasse massimo tra i montanti paralleli alla costruzione…..m; interasse massimo tra i montanti perpendicolari alla costruzione…..m; sovraccarico massimo ripartito sull’ultimo ripiano e quelli contemporaneamente ripartiti sui ripiani sottostanti per tutta la fronte del ponteggio; posizione degli ancoraggi e dei controventi;
b) ponteggio speciale: gli stessi dati di cui al punto a) considerando peraltro che, per uno o più ripiani, debbono essere soppressi tratti di montanti in corrispondenza del piano terra o di altre aperture, per far luogo al passaggio di carri ingombranti o per altro motivo;
c) ponteggi diversi dai precedenti ma non rientranti tra quelli previsti all’art. 32 del D.P.R. 7 gennaio 1956, n. 164: altezza massima, interassi massimi tra i montanti sia in senso longitudinale che trasversalmente, interasse massimo dei collegamenti in senso verticale, sovraccarichi massimi, posizione degli ancoraggi e dei controventi.
I calcoli dei ponteggi, dei quali il costruttore indicherà le ipotesi assunte e il metodo seguito, dovranno essere presentati svolti per esteso.
5. Istruzioni per le prove di carico del ponteggio
La ditta costruttrice di elementi per ponteggi deve effettuare prove di carico sulle strutture eseguite conformemente agli schemi-tipo di ponteggio, di cui ai punti 4 e 7 dell’art. 31 di maggiore impegno.
I risultati desunti da tali prove, unitamente alle modalità di queste, ai sovraccarichi, e agli altri elementi atti ad individuare la condotta della esperienza, dovranno essere riportati per esteso.
Le prove, dovranno risultare da certificati rilesciati da Laboratori ufficiali appartenenti ad Amministrazioni dello Stato, o ai Politecnici, o alle Università, o ad altri Enti riconosciuti.
6. Istruzioni per il montaggio, impiego e smontaggio del ponteggio
I fabbricanti di ponteggio devono specificare i suggerimenti indispensabili affinché gli utenti si attengano agli schemi dei ponteggi e delle incastellature di tipo forniti. Nello stabilire i dettagli di montaggio dei vari elementi, si avrà riguardo ai piani di appoggio, agli ancoraggi, all’innesto delle aste, alla composizione dei nodi, al serraggio dei bulloni, (alla eventuale installazione di elevatori, direttamente sui montanti del ponteggio). Per le aste convergenti in giunti ortogonali o inclinabili sarà inoltre prescritta tale lunghezza che le loro estremità risultino in ogni caso non interne ai giunti stessi.
Le istruzioni devono, in particolare, riferirsi ai seguenti argomenti:
a) ordine da seguire nelle operazioni di montaggio e smontaggio;
b) l’erezione di un ponteggio va eseguita scrupolosamente in base alla copia del disegno esistente in cantiere. Le eventuali modifiche da apportare ai ponteggi per i quali sono richiesti il calcolo e il disegno costruttivo debbono essere autorizzate dal progettista e subito riportate sul disegno originale;
c) si porrà in evidenza che i montanti dei ponteggi, devono sempre impostarsi sui piani di posa a mezzo delle apposite basette previo accertamento della consistenza dei piani di appoggio;
d) speciali istruzioni saranno date per conservare in efficienza il complesso del ponteggio ed i suoi elementi costitutivi dopo lo smontaggio (ripulitura, deposito, riverniciatura, ecc.).
7. Schemi-tipo di ponteggio con l’indicazione dei massimi ammessi di sovraccarico,
di altezza dei ponteggi e di larghezza degli impalcati per i quali non sussiste l’obbligo
del calcolo per ogni singola applicazione
Si devono illustrare con i disegni gli schemi-tipo di ponteggi e di opere provvisionali comunemente impiegati, mettendo in rilievo le caratteristiche costruttive principali affinché, nell’impiego, l’utente vi si possa attenere senza l’obbligo del calcolo per la singola applicazione.
Per i detti ponteggi e le dette opere provvisionali il calcolo è eseguito dal fabbricante secondo la disposizione del punto a) dell’art. 31.
Allegato 2b
Istruzioni per la compilazione delle relazioni tecniche per ponteggi metallici a telaio prefabbricato (2)
1. Descrizione degli elementi che costituiscono un ponteggio, loro dimensioni,
tolleranze ammissibili e schema dell’insieme
Si devono presentare i disegni quotati, in scala 1:10 per i telai e 1:1 per i particolari e gli altri elementi costitutivi del ponteggio (basette, elementi di vincoli, sezione dei correnti o delle diagonali, ecc.).
In ogni caso dovranno essere indicate le dimensioni dei cordoni di saldatura.
Sui disegni devono essere indicati i valori delle tolleranze ammesse dal construttore; ove esistano, devono essere adottate le tolleranze previste dalle norme UNI o ISO, indicando anche il numero delle tabelle di riferimento.
I disegni con le indicazioni richieste devono essere accompagnati da una descrizione esauriente della funzione dei singoli elementi costituenti il ponteggio e dei sistemi di ancoraggio previsti.
Sia sui disegni che nella relazione deve essere espressamente indicato il nome o il marchio del fabbricante riportato sugli elementi.
2. Caratteristiche di resistenza dei materiali impiegati e coefficienti di sicurezza
adottati per i singoli materiali
Devono essere posti in evidenza, per gli elementi del ponteggio: la qualità del materiale impiegato, la tensione di rottura (carico unitario di rottura), la tensione di snervamento (carico unitario di snervamento), l’allungamento percentuale a rottura, la saldabilità in relazione alle modalità di saldatura previste, la tensione di lavoro (carico unitario di lavoro) ed i coefficienti di sicurezza adottati per i singoli materiali.
Non sono ammessi coefficienti di sicurezza inferiori ai seguenti:
a) Verifica di resistenza
– Acciaio laminato o stampato:
1,5 rispetto al limite di snervamento;
2,17 rispetto alla tensione di rottura;
3,75 per tensione tangenziale pura, rispetto alla tensione di rottura a trazione.
– Acciaio fuso:
3,0 rispetto alla tensione di rottura per Aq 38, Aq 45 e Aq 52.
– Ghisa malleabile o sferoidale:
3,0 rispetto al carico di rottura.
– Materiali diversi da quelli sopra indicati:
coefficienti di sicurezza dettati da norme specifiche o, in mancanza, da norme di buona tecnica.
b) Verifica di stabilità:
– coefficienti di sicurezza in base alle norme CNR-UNI 10011/73, per la prima condizione di carico.
3. Indicazione delle prove cui sono stati sottoposti i vari elementi
3.1. Prove sui materiali
3.1.1. Caratteristiche di resistenza – Le caratteristiche di resistenza di cui al punto 2 (tensione di rottura, tensione di snervamento, allungamento percentuale a rottura) devono risultare da prove condotte su almeno tre saggi.
3.1.2. Caratteristiche di saldabilità – Le caratteristiche di saldabilità degli acciai, il cui accertamento può essere limitato ad un solo saggio, devono essere quelle indicate al paragrafo 2.3 delle norme UNI 10011/78.
3.2. Prove sugli elementi
Ognuna delle prove elencate in appresso deve essere effettuata su almeno 5 elementi. (3)
3.2.1. Telai – Deve essere determinato il carico di collasso del telaio, mediante applicazione di carichi gradualmente crescenti ripartiti sul terzo medio del traverso superiore (vedi allegato A, fig. 1). Nel caso di telai aperti costituiti da due montanti ed un traverso, per ripristinare le condizioni di effettivo impiego, la prova va effettuata secondo gli schemi di cui alle figg. 2 e 3. L’appoggio deve essere realizzato immediatamente sotto il traverso inferiore.
3.2.2. Attacchi – Gli attacchi per il collegamento dei telai devono essere sottoposti a prova di rottura realizzando condizioni di carico dello stesso tipo di quello di servizio.
3.2.3. Correnti (semplici o composti) – In relazione alle condizioni di lavoro previste nell’impiego, i correnti devono essere sottoposti alle seguenti prove:
– prova di trazione, per determinare il carico sotto il quale si hanno rotture e/o deformazioni permanenti quando il corrente, vincolato con i dispositivi di collegamento previsti dall’impiego, sia sottoposto a carichi di trazione crescenti;
– prova di flessione, per determinare, per i soli correnti chiamati a svolgere anche funzioni di parapetto, il carico sotto il quale si manifestano deformazioni permanenti e/o rotture, quando il corrente, vincolato con i dispositivi di collegamento previsti nell’impiego, sia sottoposta a carico concentrato in mezzeria, nella posizione di minore modulo di resistenza.
3.2.4. Diagonali – In relazione alle condizioni di lavoro previste nell’impiego, le diagonali devono essere sottoposte alle seguenti prove:
– prova di trazione, per determinare il carico sotto il quale si manifestano deformazioni permanenti e/o rotture, quando la diagonale, vincolata con i dispositivi di collegamento previsti nell’impiego, sia sottoposta a carichi di trazione crescenti.
Ad analoga prova vengono sottoposti i correnti chiamati a svolgere funzione di diagonali;
– prova di compressione assiale, per determinare, per le sole diagonali resistenti a compressione, i carichi di collasso, quando la diagonale sia vincolata con i dispositivi di collegamento previsti nell’impiego.
3.2.5. Basette – Le basette, appoggiate coassialmente su un anello d’acciaio avente diametro esterno od interno rispettivamente di 176 mm e 110 mm, devono essere sottoposte ad un carico assiale di 2.000 kg raggiunto con incrementi inferiori a 50 kg/sec.
Dopo lo scarico, da attuarsi al raggiungimento del carico massimo, le basette non devono presentare rotture o deformazioni permanenti.
3.2.6. Altri elementi – Per elementi diversi da quelli indicati in precedenza (travi per la realizzazione di passi-carrai, mensole, parasassi, ecc.), devono essere forniti i certificati di prove atte a definire il comportamento dell’elemento quando venga sottoposto a carichi corrispondenti alle condizioni di impiego o comunque atti ad accertare la resistenza dell’elemento.
3.3. Certificati di prova
Le prove di cui al presente punto 3 devono risultare da certificati di prova (completi di chiare indicazioni circa le modalità di esecuzione delle prove stesse e dei risultati ottenuti per ogni saggio), rilasciati da Laboratori ufficiali appartenenti alle Amministrazioni dello Stato, alle Università e Politecnici, o dall’Ente nazionale prevenzione infortuni.
4. Calcolo del ponteggio secondo varie condizioni di impiego
Premesso che per altezza del ponteggio deve essere intesa la distanza massima verticale tra il piano di appoggio delle basette o quello dell’impalcato più alto, la dispozione del n. 4 dell’art. 31 riguarda i ponteggi metallici di altezza fino a 20 metri relativi agli schemi-tipo che il fabbricante intende presentare conformemente al n. 7 dello stesso art. 31.
I calcoli e gli schemi-tipo di ponteggio devono essere firmati in ogni pagina da ingegnere od architetto abilitato all’esercizio della professione.
4.1. Ipotesi di carico
Devono essere previsti almento 4 impalcati, due dei quali con carico di esercizio(4). Nei calcoli inoltre devono essere indicati i carichi permanenti e quelli di esercizio previsti; di regola saranno previsti carichi di esercizio non inferiori a:
– 150 kg/m2 per lavori leggeri (quali normali lavori di manutenzione e riparazione);
– 300 kg/m2 per ponteggi di servizio per normali lavori di costruzione.
Devono essere considerati:
a) l’azione del vento, secondo le norme CNR-UNI 10012, ammettendo, in via semplificativa, che i ponteggi siano calcolari per la zona 2;
b) gli eventuali sovraccarichi particolari.
Nel calcolo si considererà una sola condizione di carico e si trascurerà l’azione della neve.
Le ipotesi semplificative indicate circa il vento e la neve comportano la necessità di effettuare calcoli appositi del ponteggio, anche se di altezza inferiore a 20 m, quando per l’esposizione o l’altitudine della località dovessero ricorrere condizioni particolamente severe di vento e di neve.
4.2. Metodi di calcolo e gradi di sicurezza
Devono essere indicati i criteri generali del metodo di calcolo adottato, sia per quanto concerne i carichi verticali, sia per le azioni orizzontali, sia in particolare, per le verifiche di stabilità locale e d’assieme.
In via generale è necessario effettuare verifiche di stabilità locale del montante compresso, di resistenza del traverso e, ove possibile, del telaio trasversale, degli ancoraggi e dell’impalcato.
I gradi di sicurezza previsti, sia per le verifiche di resistenza, sia per quello di stabilità, devono essere non inferiori a quelli indicati al punto 2.
Nel caso che la realizzazione di aperture per passi carrai sia ottenuta facendo ricorso ad elementi diversi da travi prefabbricate, devono essere indicati nel relativo calcolo e riportati nei particolari degli schemi-tipo, le caratteristiche dimensionali, di resistenza e funzionali degli elementi di cui è previsto l’impiego.
Oltre alle verifiche di calcolo deve essere effettuato il confronto coi risultati sperimentali, desumendone l’effettivo grado di sicurezza.
5. Istruzioni per le prove di carico del ponteggio
Il fabbricante deve indicare le modalità delle prove di carico eseguite sul ponteggio nel suo complesso.
Per lo schema tipo di ponteggio di maggiore impegno, di cui al punto 7 dell’art. 31, il fabbricante deve effettuare prove di carico sul prototipo della struttura fino a determinare il collasso.
I risultati desunti da tali prove, unitamente alle modalità di queste, ai sovraccarichi e agli altri elementi atti ad individuare la condotta dell’esperienza, devono essere riportati per esteso.
Le prove devono risultare da certificati originali rilasciati da Laboratori di cui al punto 3.3.
Salvo schemi di ponteggio di tipo particolare, è sufficiente sperimentare – portando a rottura – due prototipi uguali, aventi ciascuno lunghezza pari a 3 campi (cioè comprendente 4 stilato(5) e l’altezza pari a 5 piani, fra il piano delle basette e l’ultimo piano utile. Di regola la prova deve essere condotta applicando il carico di servizio ai piani nelle condizioni più sfavorevoli e successivamente, incrementando solo il carico sui montanti (realizzato ad esempio con martinetti idraulici) sino a collasso della struttura. Nel certificato deve essere precisato il carico massimo, il carico corrispondente alla prima manifestazione di dissesto, e le modalità di collasso.
6. Istruzioni per il montaggio, impiego e smontaggio del ponteggio
Il fabbricante del ponteggio deve specificare i suggerimenti indispensabili affinché gli utenti si attengano agli schemi dei ponteggi e delle incastellature di tiro forniti. Nello stabilire le modalità di montaggio dei vari elementi, preciserà le misure di sicurezza relative ai piani di appoggio, agli ancoraggi, all’innesto dei telai, al loro collegamento, alla eventuale installazione di elevatori, al numero massimo di impalcati ammissibile, al sovraccarico massimo per ognuno di essi, ai serraggi eventualmente previsti.
Le istruzioni devono, in particolare, riferirsi ai seguenti punti:
a) obbligo di eseguire il montaggio e lo smontaggio sotto la diretta sorveglianza di un preposto ai lavori;
b) divieto di apportare modifiche rispetto allo schema-tipo;
c) ordine da seguire nelle operazioni di montaggio e smontaggio;
d) modalità di erezione di un ponteggio in base alla copia del disegno esistente in cantiere;
e) indicazione dei sistemi e modalità di fissaggio degli impalcati e degli schemi parasassi;
f) indicazione dei sistemi e modalità per la realizzazione di parapetti normali con arresto al piede;
g) richiamo delle precauzioni relative all’accertamento della consistenza dei piani di appoggio in relazione ai carichi trasmessi al terreno;
h) divieto di qualsiasi deposito sugli impalcati, eccettuato quello temporaneo di materiali e attrezzi necessari ai lavori nei limiti del sovraccarico autorizzato;
i) richiamo al responsabile del cantiere di accertarsi periodicamente, o dopo violente perturbazioni atmosferiche o prolungate interruzioni di lavoro della verticalità dei montanti, dello stato dei collegamenti, ecc.;
l) richiamo del divieto di gettare dall’alto gli elementi costituenti il ponteggio e di quello di salire e scendere lungo i montanti;
m) istruzioni per conservare in efficienza il complesso del ponteggio ed i suoi elementi costitutivi dopo lo smontaggio (pulitura, deposito, verniciatura o ripristino di protezioni equivalenti, ecc.).
A titolo esemplificativo viene allegato uno schema di istruzioni di montaggio, impiego e smontaggio.
7. Schemi-tipo di ponteggi con l’indicazione dei massimi ammessi di sovraccarico,
di altezza dei ponteggi e di larghezza degli impalcati per i quali non sussiste l’obbligo
del calcolo per ogni singola applicazione
Si devono illustrare con disegni gli schemi-tipo di ponteggi e di opere provvisionali comunemente impiegati, mettendo in rilievo del caratteristiche costruttive principali affinché, nell’impiego, l’utente vi si possa attenere senza l’obbligo del calcolo per la singola applicazione.
Per i detti ponteggi e le dette opere provvisionali, il calcolo è eseguito dal fabbricante secondo la disposizione del punto 4) dell’art. 31.
In particolare gli schemi costruttivi devono fornire esplicitamente le seguenti indicazioni:
1. altezza del ponteggio;
2. distanza tra montanti, correnti e traversi contigui;
3. distanza dell’impalcato dall’opera servita;
4. disposizione delle diagonali longitudinali e trasversali;
5. disposizione degli ancoraggi;
6. carichi permanenti e sovraccarichi previsti per gli impalcati nelle condizioni più sfavorevoli di impiego (numero massimo di impalcati carichi e scarichi e relative condizioni di carico massimo ammissibile) ed indicazione dei limiti di impiego (ponteggi per lavori leggeri e ponteggi per normali lavori di costruzione);
7. carichi trasmessi al terreno da ciascuna basetta nelle condizioni più gravose di carico;
8. particolari sulle modalità di realizzazione dei parapetti normali e degli ancoraggi;
9. particolari per la realizzazione di eventuali aperture.
Allegato 3a
Criteri per l’esame delle relazioni tecniche relative alle domande di autorizzazione alla costruzione
ed all’impiego di ponteggi metallici a giunti e tubi
Premessa
L’esame delle relazioni tecniche è stato condotto sulla base delle seguenti disposizioni o istruzioni:
1) D.P.R. 7 gennaio 1956, n. 164 – Norme per la prevenzione degli infortuni nelle costruzioni;
2) Istruzioni ministeriali per la compilazione delle relazioni tecniche per ponteggi a giunti e tubi;
3) D.M. 2 settembre 1968 – Riconoscimento di efficacia di alcune misure tecniche di sicurezza per i ponteggi fissi, sostitutive di quelle indicate nel D.P.R. 7 gennaio 1956, n. 164;
4) Istruzioni per il calcolo, l’esecuzione e la manutenzione delle costruzioni in acciaio – CNR- UNI 10011/72;
5) Ipotesi di carico sulle costruzioni CNR-UNI 10012/67.
Ponteggi di altezza fino a 20 m
Le valutazioni tecniche hanno consentito di accertare per la generalità delle relazioni tecniche la rispondenza alle predette disposizioni ed istruzioni ed in particolare:


I. Descrizione degli elementi che costituiscono il ponteggio, loro dimensioni con le tolleranze ammissibili e schema dell’insieme
Si è controllato che le relazioni, oltre a contenere la descrizione degli elementi, sono corredate da disegni quotati, con l’indicazione delle tolleranze.
A quest’ultimo proposito si è controllata la realizzabilità dell’accoppiamento in ogni caso.
In merito al criterio per l’accoglimento delle tolleranze indicate, si è fatto riferimento, per i tubi a quelle previste da norme di unificazione nazionale (UNI) o internazionale (ISO).
II. Caratteristiche di resistenza dei materiali impiegati e coefficienti di sicurezza adottati per i singoli materiali
I criteri di accettabilità dei materiali sono quelli di cui alle CNR-UNI 10011/67.
Per quanto riguarda i coefficienti di sicurezza sono stati accettati quelli indicati nelle tabelle CNR- UNI 10011/67.
III. Indicazione delle prove di carico a cui sono stati sottoposti i vari elementi
E’ stato controllato che per ciascun elemento nella relazione fossero indicati i risultati delle prove in numero ritenuto significativo.
In particolare:

Tubi

n. minimo osservazioni
Esame dimensionale
3
Prova di trazione
3
Prova a flessione con carico al centro
3
Prova a compressione assiale
8
Prova di schiacciamento (*)
5
Prova di curvatura (*)
5
Giunti ortogonali  
Prova a flessione su luce di m 1.80 di due elementi di aste separate e collegate al centro mediante giunto
3
Prova di resistenza allo strappo longitudinale
3
Prova di scorrimento su giunti protetti come forniti dal fabbricante
24
Prova di scorrimento su giunti protetti ma invecchiati artificialmente
24
Giunto resistente a trazione  
Prova a trazione
3
Giunto parallelo  
Prova di resistenza allo strappo longitudinale
3
Prova di scorrimento su giunti protetti come normalmente forniti dal fabbricante
24
Prova di scorrimento su giunti protetti ma invecchiati
24
Giunto ortogonale accoppiato
(a giunto di tenuta o ad altro giunto ortogonale)
 
Prova di scorrimento su giunti protetti come normalmente forniti dal fabbricante
12
Basette  
Prova di portanza su anello(***)
5
Bulloni e martelletti  
Prova di trazione
3
 

(*) Prova richiesta esclusivamente per i tubi saldati in applicazione del D.M. 2 settembre 1968.
(**) Prova richiesta dal D.M. 2 settembre 1968 per consentire l’impiego di un solo corrente a piani alternati di ponteggio (oltre al corrente di parapetto).
(***) Prova richiesta dal D.M. 2 settembre 1968 per consentire l’impiego di basette aventi superficie di appoggio non inferiore a 150 cm2 accoppiata ad elementi di ripartizione del carico sul terreno.

Per ogni prova sono stati prodotti i certificati rilasciati da laboratorio ufficiali delle Università o dall’ENPI.
La valutazione delle risultanze delle prove normali (prove di trazione, di compressione, di rottura) non ha presentato particolari problemi. Invece per quanto riguarda le prove di scorrimento, per le quali è stato richiesto un numero particolarmente elevato di saggi, sono state prescelte le modalità ed i criteri di valutazione di cui all’allegato A.
IV. Calcolo del ponteggio secondo varie condizioni di impiego
Il calcolo del ponteggio nelle diverse condizioni di impiego è stato condotto in armonia alle ipotesi di carico e di calcolo di cui all’allegato B, recependo integralmente le istruzioni CNR-UNI 10011/72 e 10012/67.
V. Istruzioni per le prove di carico del ponteggio
Si è ritenuto di dover richiedere una prova di collasso per ogni schema-tipo di ponteggio presentato condotta su prototipi realizzati secondo lo schema allegato C.
Premesso che gli schemi-tipo presentati sono simili, seppure con le riserve formulate, in relazione al tipo di prova condotta si sono verificati carichi di collasso che soprattutto per gli schemi di ponteggi più impegnativi (ponteggi da costruzione) hanno dimostrato una omogeneità di distribuzione; i gradi di sicurezza al collasso sono stati sempre maggiori di 2,10 per ponteggi da costruzione e maggiori di 3 per ponteggi da manutenzione.
VI. Istruzioni per il montaggio, impiego e smontaggio del ponteggio
Si è verificata la rispondenza delle istruzioni alle disposizioni legislative ed alle norme di buona tecnica e prudenza.
VII. Schemi-tipo di ponteggio con l’indicazione dei massimi ammessi di sovraccarico, di altezza dei ponteggi e di larghezza degli impalcati
Gli schemi presentati riguardano – conformemente alle norme – ponteggi di altezza non superiore a 20 m.
Sono completi della indicazione dei massimi carichi ammessi per piano, nonché di tutti i parametri significativi (disposizione e modalità di realizzazione degli ancoraggi, sistemi di protezione contro le cadute, ecc.).
Appendice A
I. Modalità di prova di scorrimento dei giunti
Le prove di scorrimento devono essere condotte:
a) su tubi e giunti protetti contro la corrosione con il normale sistema di protezione previsto dal fabbricante;
b) su tubi e giunti predisposti come al punto a), ma sottoposti ad invecchiamento artificiale mediante bollitura in soda caustica per la durata di 2 ore e successivo lavaggio in acqua ed asciugamento.
Il serraggio deve essere realizzato (previo grassaggio dei filetti dei bulloni) con il momento torcente indicato dal fabbricante (comunque non superiore a 600 Kg/cm).
Si deve determinare il carico massimo Pi che produce lo scorrimento del giunto, intendendosi convenzionalmente avvenuto lo scorrimento per uno spostamento D1= 0,5 mm valutato come in figura 1. La misura dello scorrimento deve essere iniziata dopo l’applicazione di un carico di assestamento del giunto pari a kg. 100. La velocità di incremento del carico di prova deve essere di circa 25 kg. al secondo. In ogni caso il carico non deve provocare danneggiamento visibile del tubo.
Per i giunti che non diano luogo a scorrimento, si deve accertare il carico massimo che non provoca danni visibili.
Le prove di scorrimento sui gruppi di danni a) e b) devono essere effettuate, ciascuna, su 12 campioni: per ciascun campione devono essere effettuate 2 osservazioni, una per ciascun cappello dopo aver disserrato il giunto ed averlo riserrato su una nuova zona del tubo.
Il certificato deve indicare per ciascun gruppo di saggi a) e b), i risultati delle 24 osservazioni effettuate.
II. Criteri di valutazione
Viene assunto come carico caratteristico di scorrimento il percentile 5% (o frattile 5%) relativo alle osservazioni Pi concernenti le prove di cui al punto a), dato dalla espressione:
Ove

inserire formula
K= 1.65
S2=
Si richiede che il carico ammissibile sul giunto sia non superiore a P5%/1,5.
I valori di Pi concernenti le prove di cui al punto b) forniscono indicazioni di comportamento di cui potrà essere tenuto conto.
Appendice B
Ipotesi di carico e di calcolo
A) Ipotesi di carico
Occorre prevedere almeno 4 impalcati, due dei quali con carichi di esercizio e due con solo peso proprio (da assumersi non inferiore a 30 kg/m2). Il secondo impalcato e gli altri eventuali successivi con carico di esercizio ridotto del 50%.
Non saranno ammessi nel calcolo carichi di esercizio inferiori a 150 kg/m2.
Carichi di esercizio da 150 kg/m2 a 299 kg/m2 saranno consentiti per ponteggi per lavori leggeri (normali lavori di manutenzione, riparazione, ecc.).
Carichi di esercizio non inferiori a 300 kg/m2 dovranno essere previsti per ponteggi per normali lavori di costruzione.
B) Ipotesi di calcolo
B.1) Calcolo del ponteggio
Il ponteggio deve essere verificato per i carichi verticali di cui alle ipotesi di cui al punto A) e per le azioni orizzontali concomitanti dovute al vento (secondo CNR-UNI 10012/67 – zona 2).
Si deve considerare una sola condizione di carico e trascurare il carico della neve.
Il calcolo deve essere condotto osservando le norme della scienza delle costruzioni e le istruzioni CNR-UNI 10011/67.
Le verifiche da effettuare sono quelle sottoindicate con i gradi di sicurezza prescritti per la prima condizione di carico:
1) verifica della stabilità locale del montante compresso;
2) verifica di stabilità della facciata esterna nel proprio piano;
3) verifica delle diagonali;
4) verifica di stabilità della facciata interna nel proprio piano;
5) verifica di stabilità nel piano trasversale;
6) verifica degli ancoraggi;
7) verifica dell’impalcato (verifica dell’elemento per il carico ripartito di esercizio e per una serie di carichi concentrati di 120 kg a distanza di 90 cm, non contemporanei al carico di esercizio);
8) verifica del traverso;
9) verifica dei giunti allo scorrimento;
10) confronto dei risultati sperimentali con i dati di calcolo e determinazione dei gradi di sicurezza effettivi.
B.2) Calcoli semplificati
In alternativa al calcolo dell’intero ponteggio, di cui in B.1), si ammettono i calcoli semplificati appresso descritti trascurando altresì l’azione del vento, purché siano soddisfatti i seguenti requisiti:
a) Ancoraggi orizzontali: almeno 1 ogni 22 m2 di facciata interessante i montanti estremi del ponteggio.
b) Diagonali:
– almeno 1 per ogni piano e per ogni campo (delimitato da due stilate successive), per ponteggi con sovraccarico complessivo (1) non superiore a 450 kg/m2; tenuto conto anche del peso proprio degli impalcati e valutando il carico d’esercizio con la riduzione di cui al punto A.1);
– almeno 2 per ogni piano e per ogni campo (delimitato da due stilate successive), per ponteggi con sovraccarico complessivo superiore a 450 kg/m2; tenuto conto anche del peso proprio degli impalcati e valutando il carico d’esercizio con la riduzione di cui al punto A.1);
– snellezza non superiore a 200.
Le verifiche da effettuare saranno le seguenti:
1) Verifica di stabilità locale del montante compresso, valutando la snellezza con:
b = 1 in assenza di ritegni trasversali intermedi tra i nodi;
b = 0,8 in presenza di ritegni trasversali intermedi e purché i giunti possiedano idonee caratteristiche di rigidezza;
essendo b = lo/lo definito dalle CNR-UNI 10011/72.
In ogni caso non sono ammesse snellezze superiori a 200.
2) Verifica degli ancoraggi: ciascun ancoraggio dovrà essere dimensionato per una forza diretta normalmente alla facciata pari a ± 500 kg.
3) Verifica dell’impalcato: verifica dell’elemento per il carico ripartito di esercizio e per una serie di carichi concentrati di 120 kg a distanza di 90 cm, non contemporanei al carico di esercizio.
4) Verifica del traverso.
5) Verifica dei giunti allo scorrimento.
6) Confronti con i risultati sperimentali e determinazione dei gradi di sicurezza effettivi.
B.3) Calcolo di elementi particolari
In aggiunta al calcolo del ponteggio di cui ai punto B.1) e B.2), dovranno essere presentate le verifiche per tutte le strutture particolari previste, fra le quali: varchi, incastellature di tiro, sbalzi, ecc.
Per ciascun tipo di struttura dovranno essere presentate le ipotesi di carico, e condotto il calcolo secondo i criteri generali indicati in B.
Appendice C
Istruzioni per le prove di carico su ponteggi eretti secondo lo schema-tipo
Allo scopo di determinare l’effettivo comportamento della struttura in esercizio è sufficiente effettuare prove di carico dei ponteggi, eretti secondo lo schema-tipo, portando a rottura uno o più prototipi aventi:
– larghezza non inferiore alla massima distanza tra gli ancoraggi contigui alla stessa quota, e comunque non inferiore a quella corrispondente a 4 stilate;
– altezza non inferiore al doppio della distanza tra gli ancoraggi sulla stessa verticale e comunque non inferiore a quella corrispondente a 4 stilate;
– altezza non inferiore al doppio della distanza tra gli ancoraggi sulla stessa verticale e comunque non inferiore a quella corrispondente a 5 piani di ponteggio.
Il ponteggio da sottoporre a prova deve essere eretto secondo lo schema-tipo di maggiore impegno per ogni tipo presentato (da costruzione, da manutenzione, ecc.).
Di regola la prova deve essere condotta applicando il carico di servizio ai piani o successivamente incrementando solo il carico sui montanti sino al collasso della struttura.
Nei certificati, rilasciati da laboratori ufficiali appartenenti alle Amministrazioni dello Stato, alle Università e Politecnici o dall’ENPI, deve essere precisato, per ogni prototipo provato, il carico massimo, il carico corrispondente alla prima manifestazione di dissesto e le modalità di collasso.
A titolo esemplificativo si allega uno schema per la prova di un ponteggio da “costruzione” con le seguenti caratteristiche:
Sezione E – E


Allegato 3b
Criteri per l’esame delle relazioni tecniche relative alle domande di autorizzazione alla costruzione ed all’impiego di ponteggi metallici a telaio prefabbricato
Premessa
L’esame delle relazioni tecniche è stato condotto sulla base delle seguenti disposizioni o istruzioni:
1) D.P.R. 7 gennaio 1956, n. 164 – Norme per la prevenzione degli infortuni nelle costruzioni;
2) Istruzioni ministeriali per la compilazione delle relazioni tecniche per ponteggi e telai prefabbricati;
3) D.M. 2 settembre 1968 – Riconoscimento di efficacia di alcune misure tecniche di sicurezza per i ponteggi metallici fissi, sostitutive di quelle indicate nel D.P.R. 7 gennaio 1956, n. 164;
4) Istruzioni per il calcolo, l’esecuzione e la manutenzione delle costruzioni in acciaio – CNR- UNI 10011/73;
5) Ipotesi di carico sulle costruzioni CNR-UNI 10012/67.
Ponteggi di altezza fino a 20 m
Le valutazioni tecniche hanno consentito di accertare per la generalità delle relazioni tecniche la rispondenza alle predette disposizioni ed istruzioni ed in particolare:
I – Descrizione degli elementi che costituiscono il ponteggio, loro dimensioni
con le tolleranze ammissibili e schema dell’insieme
Si è controllato che le relazioni, oltre a contenere la descrizione degli elementi, sono corredate da disegni quotati, con l’indicazione delle tolleranze.
A quest’ultimo proposito si è controllata la realizzabilità dell’accoppiamento per ogni collegamento previsto negli schemi di ponteggio.
In merito al criterio per l’accoglimento delle tolleranze indicate, si è fatto riferimento, per i tubi, a quelle previste da norme di unificazione nazionale (UNI) o internazionale (ISO).
E’ stato inoltre controllato:
– che lo spessore nominale in mm dei tubi dei montanti (s) rispettasse la relazione: s = 1,4 + 0,31 d (ove d è il diametro nominale esterno espresso in millimetri);
– che il diametro e lo spessore nominali dei correnti di parapetto fossero rispettivamente almeno di 26,9 e 2,30 mm, o caratteristiche di resistenza equivalenti;
– che lo spessore di ogni altro elemento metallico risultasse non inferiore a 2 mm.
II – Caratteristiche di resistenza dei materiali impiegati e coefficienti di sicurezza adottati per i singoli materiali
I criteri di accettabilità dei materiali sono quelli di cui alle CNR-UNI 10011/73.
Per quanto riguarda i coefficienti di sicurezza sono stati accettati quelli indicati nelle tabelle CNR- UNI 10011/73.
III – Indicazione delle prove di carico a cui sono stati sottoposti i vari elementi
E’ stato controllato che per ciascun elemento nella relazione fossero indicati i risultati delle prove in numero ritenuto significativo.
In particolare è stata controllata la rispondenza dei risultati condotto almeno per i seguenti numeri di osservazioni:

Tubi e profilati

n. minimo osservazioni
Esame dimensionale 3
Prova di trazione 3
Prova di schiacciamento (*) 5
Prova di curvatura 5
Telai  
Prova di collasso del telaio caricato sul terzo medio (vedere allegato A) 5
Correnti e telai di collegamento  
Prova di flessione con carico al centro 5
Prova di rottura a trazione 5
Diagonali di facciata ed in pianta (**)  
Prova di collasso (di compressione assiale) 5
Prova di rottura a trazione 5
Attacchi (tra i telai e tra telai e correnti o diagonali)  
Prove di portanza su anello 5
Basette (fisse e regolabili)  
Prova di portanza su anello 5
Elementi speciali  
Travi per passi carrai- prova di flessione fino a rottura
5
Mensole – prova di rottura sotto carico 5
Parasassi – prova di rottura sotto carico n. minimo di osservazioni 5

(*) Prova richiesta esclusivamente per i tubi saldati in applicazione del D.M. 2 settembre 1968.
(**) Come alternativa sono state ammesse prove di rottura a trazione e di collasso per il complesso del collegamento di facciata o in pianta, realizzato mediante accoppiamento del corrente e della diagonale agli elementi di telaio.

Per ogni prova è stato verificato che i certificati fossero rilasciati da laboratori ufficiali delle Università, dei Politecnici o dall’ENPI.
Per le prove relative agli attacchi è stato verificato che i carichi di rottura non risultassero inferiori a 800 kg.
IV – Calcolo del ponteggio secondo varie condizioni di impiego.
Per il calcolo del ponteggio nelle diverse condizioni di impiego è stato verificato che esso è stato condotto in armonia alle istruzioni CNR-UNI 10012/67 e 10011/73 (vedi allegato B).
Attesa l’indeterminazione del coefficiente caratteristico di vincolo, questo è stato desunto attraverso le prove di collasso sui due prototipi di strutture provati, con riferimento al minimo dei carichi di collasso registrato alle prove.
Sono stati richiesti confronti tra valutazioni di calcolo e risultati sperimentali, controllando che fossero comunque rispettati coefficienti di sicurezza (in rapporto al minimo dei risultati di prova)
– non inferiori a 2,2 nelle prove di collasso;
– non inferiori a 2,2 nelle prove di trazione.
V – Istruzioni per le prove di carico del ponteggio
Si è ritenuto di dover richiedere due prove di collasso per ogni schema-tipo di ponteggio presentato condotte su prototipi realizzati secondo lo schema allegato C.
Ciò ha permesso di controllare che non si verificassero scarti eccessivi tra i risultati delle due prove (non superiori al 20%) e che il coefficiente di sicurezza complessivo offerto dalle strutture fosse superiore a 2,5.
VI – Istruzioni per il montaggio, impiego e smontaggio del ponteggio
Si è verificata la rispondenza delle istruzioni alle disposizioni legislative ed alle norme di buona tecnica e prudenza.
VII – Schemi-tipo di ponteggio con l’indicazione dei massimi ammessi di sovraccarico, di altezza dei ponteggi e di larghezza degli impalcati.
E’ stato verificato che gli schemi presentati riguardassero – conformemente alle norme – ponteggi di altezza non superiore a 20 m.
Si è inoltre controllata la completezza della indicazione dei massimi carichi ammessi per piano, nonché di tutti i parametri significativi (disposizione e modalità di realizzazione degli ancoraggi, sistemi di protezione contro le cadute, ecc.).
Appendice A
Appendice B
Ipotesi di carico e di calcolo
A) Ipotesi di carico
Il calcolo deve prevedere non meno di 4 impalcati, almeno due dei quali carichi ed i rimanenti con solo peso proprio (da assumersi non inferiore a 30 kg/m2). Uno degli impalcati carichi andrà preso in esame con l’intero carico di esercizio. Il secondo e gli altri eventuali impalcati carichi successivi con un carico ridotto del 50%.
Non saranno ammessi nel calcolo carichi di esercizio inferiori a 150 kg/m2.
Carichi di esercizio da 150 kg/m2 a 299 kg/m2 saranno consentiti per ponteggi per lavori leggeri (normali lavori di manutenzione, riparazione, ecc.).
Carichi di esercizio non inferiori a 300 kg/m2 dovranno essere previsti per ponteggi per normali lavori di costruzione.
B) Ipotesi di calcolo
B.1) Calcolo del ponteggio
Il ponteggio deve essere verificato per i carichi verticali di cui alle ipotesi di cui al punto A) e per le azioni orizzontali concomitanti dovute al vento (secondo CNR-UNI 10012/67 – zona 2).
Si deve considerare una sola condizione di carico e trascurare il carico della neve.
Il calcolo deve essere condotto osservando le norme della scienza delle costruzioni e le istruzioni CNR-UNI 10011/67.
Le verifiche da effettuare sono quelle sottoindicate con i gradi di sicurezza prescritti per la prima condizione di carico:
1) verifica della stabilità locale del montante compresso;
2) verifica di stabilità della facciata esterna nel proprio piano;
3) verifica delle diagonali;
4) verifica di stabilità della facciata interna nel proprio piano;
5) verifica di stabilità nel piano trasversale;
6) verifica degli ancoraggi;
7) verifica dell’impalcato (verifica dell’elemento per il carico ripartito di esercizio e per una serie di carichi concentrati di 120 kg a distanza di 90 cm, non contemporanei al carico di esercizio);
8) verifica del traverso;
9) verifica dei giunti allo scorrimento;
10) confronto dei risultati sperimentali con i dati di calcolo e determinazione dei gradi di sicurezza effettivi.
B.2) Calcoli semplificati
In alternativa al calcolo dell’intero ponteggio, di cui in B.1), si ammettono i calcoli semplificati appresso descritti trascurando altresì l’azione del vento, purché siano soddisfatti i seguenti requisiti:
a) Ancoraggi: almeno 1 ogni 22 m2 di facciata;
b) Snellezza delle aste non superiore a:
– 200, per le membrature principali;
– 150, per quelle secondarie.
Le verifiche richieste sono le seguenti:
a) verifica del montante del ponteggio (valutando il coefficiente caratteristico di vincolo in base ai risultati sperimentali delle prove di collasso della struttura);
b) verifica dei collegamenti assiali dei montanti;
c) verifica delle diagonali longitudinali (in facciata) ed orizzontali (in pianta);
d) verifica della struttura nel piano di stilata;
e) verifica degli ancoraggi;
f) verifica del corrente interno.
Appendice C
Istruzioni per le prove di carico su ponteggi eretti secondo lo schema-tipo
Allo scopo di determinare l’effettivo comportamento della struttura in esercizio è sufficiente effettuare prove di carico dei ponteggi, eretti secondo lo schema-tipo, portando a rottura almeno due prototipi aventi:
– larghezza non inferiore alla massima distanza tra gli ancoraggi contigui alla stessa quota, e comunque non inferiore a quella corrispondente a 4 stilate;
– altezza non inferiore al doppio della distanza tra gli ancoraggi sulla stessa verticale e comunque non inferiore a quella corrispondente a 5 piani di ponteggio.
Il ponteggio da sottoporre a prova deve essere eretto secondo lo schema-tipo di maggiore impegno per ogni tipo presentato.
Di regola la prova deve essere condotta applicando il carico di servizio ai piani o successivamente incrementando solo il carico sui montanti sino al collasso della struttura.
Nei certificati, rilasciati da laboratori ufficiali appartenenti alle Amministrazioni dello Stato, alle Università e Politecnici o dall’ENPI, deve essere precisato, per ogni prototipo provato, il carico massimo, il carico corrispondente alla prima manifestazione di dissesto e le modalità di collasso.
Allegato 4a
Istruzioni di calcolo per ponteggi metallici di altezza superiore a 20 m e per altre opere provvisionali costituite da elementi metallici o di notevole importanza e complessità
1) Scopo
Le presenti istruzioni definiscono le modalità per calcolo dei ponteggi metallici di altezza superiore a 20 m e di altre opere provvisionali (6) costituite da elementi metallici o di notevole importanza e complessità in rapporto alle loro dimensioni ed ai sovraccarichi.
2) Carichi permanenti
Debbono essere valutati in relazione agli schemi di ponteggio o di opera provvisionale considerando i valori medi unitari dei pesi degli elementi e prevedendo per i ponteggi di servizio, oltre la presenza degli impalcati di lavoro necessari, quella dei relativi sottoposti, degli schermi parasassi e degli impalcati normalmente lasciati sulla struttura.
In particolare per ponteggi predisposti al servizio di costruzioni edili si deve considerare la presenza di impalcati (ponti, sottoposti o parasassi) in numero N dato dalla seguente espressione:
N³ 5 +
avendo indicato con H l’altezza del ponteggio in metri.
Quando sia previsto il ricorso ad un minor numero di impalcati, il progettista può tener conto di tale situazione adottando nei calcoli un diverso valore per N ed indicando i limiti di impiego nei progetti del ponteggio o dell’opera speciale.
3) Sovraccarichi
Salvo i casi di strutture di sostegno o di strutture miste di servizio o di sostegno che comportino una azione dinamica dei carichi (da valutare mediante maggiorazione dei carichi statici relativi), tutti i carichi possono essere considerati come agenti staticamente.
3.1. Carichi di esercizio
3.1.1. L’entità dei carichi verticali, comprensivi dei normali materiali ed attrezzi da lavoro e degli effetti dinamici ordinari, per impalcati di ponteggi può essere desunta dal prospetto 3.A; quando la struttura sia impiegata per realizzare piani di deposito di materiali o per il sostegno di strutture, le valutazioni dei carichi debbono essere effettuate in conformità ai prospetti 2.I, 2.II e 2.III di cui all’istruzione CNR-UNI 10012/67.
3.1.2. Nel caso di ponteggi o altre opere provvisionali soggette a sforzi dovuti all’azione di apparecchi di sollevamento, dovrà considerarsi l’effetto dinamico moltiplicando gli sforzi dovuti al carico di servizio per il coefficiente dinamico
Y = 1 +0.6 V

ove V è la velocità di sollevamento espressa in m/s.
3.1.3. Nei ponteggi per costruzioni edilizie, quando siano presenti più impalcati carichi sulla stessa verticale, agli effetti dei calcoli della struttura devono essere considerati per i carichi di servizio:
– a pieno carico un impalcato;
– con carico ridotto al 50% i successivi.
3.1.4. Agli effetti della verifica degli elementi di impalcato, oltre alla verifica globale con carico come dal prospetto 3.A deve effettuarsi quella per un treno di carichi concentrati (comprensivi degli effetti dinamici) di almeno kg 120 ciascuno, a distanza di 0,90 m.

Prospetto 3.A = Carichi minimi di esercizio per impalcati di servizio

N.
Destinazione
Carico Kg/m2
1
Impalcati per lavori leggeri (quali normali lavori di manutenzione e riparazione)
150
2
Impalcati per ponteggi di normale lavoro di costruzione
300
3
Vie di transito per veicoli:secondo i casi, comunque non minore di
600

3.2. Neve
Quando in relazione alle condizioni di esposizione, stagionali e di clima si prevedono precipitazioni nevose, deve essere effettuata verifica di stabilità del ponteggio o dell’opera provvisionale seguendo il punto 3.2 delle ipotesi di carico sulle costruzioni (CNR-UNI 10012/67).
3.3. Vento
Le azioni del vento si suppongono, di regola, di carattere statico e con direzione orizzontale.
Le pressioni devono essere calcolate secondo quanto stabilito nelle ipotesi di carico sulle costruzioni di cui alle istruzioni CNR-UNI 10012/67.
4. Calcolo di verifica
I carichi di cui ai punti 2 e 3, verranno cumulati sulla struttura nel modo più sfavorevole considerando una sola condizione di carico; si potrà escludere la concomitanza tra carico di esercizio e neve quando siano adottate misure o disposizioni atte ad evitarne l’accumulo sugli impalcati.
Per i carichi di cui sopra si determinano, con gli usuali metodi di calcolo, le sollecitazioni nei diversi elementi della struttura, verificando che siano soddisfatte le condizioni di sicurezza di cui ai punti 4.1, 4.2 e 4.3.
4.1. Verifiche di resistenza e di stabilità degli elementi metallici
Tali verifiche devono essere eseguite secondo le istruzioni di cui alle norme CNR-UNI 10011/72, con gradi di sicurezza previsti nella prima condizione di carico.
4.2. Verifiche dei giunti
4.2.1. Giunti ortogonali
Si deve assicurare che esista una sufficiente garanzia nei confronti dello scorrimento, assumendo un grado di sicurezza, rispetto al carico caratteristico di scorrimento (percentile 5% o frattile 5%) (7) riferito a giunti ed aste normalmente protette pari ad almeno 1,5.
Il carico caratteristico di scorrimento percentile 5% (o frattile 5%) deve essere quello indicato dal fabbricante, risultante da certificati di prova rilasciati da laboratori ufficiali appartenenti alle Amministrazioni dello Stato, alle Università e Politecnici o dall’ENPI.
Deve essere effettuata anche una valutazione della sicurezza dello scorrimento rispetto a tubi e giunti protetti, invecchiati.
Le modalità di prova da seguire sono riportate nell’allegato 4.a.
4.2.2. Giunti di altro tipo
Ove si impieghino altri tipi di giunti debbono essere assunti gli stessi gradi di sicurezza del punto 4.2.1 in relazione ai risultati di idonee prove.

P5%=
Ove
K= 1.65 per n24

S2 =


4.3. Verifica dei tavolati
Per la verifica dei tavolati di impalcato debbono assumersi i seguenti valori.
4.3.1. Impalcati di legno di abete
La tensione ammissibile a flessione (6am) deve essere determinata in base alle caratteristiche del legname e comunque non deve superare 80 kg/cm2.
4.3.2. Impalcati di lamiera di acciaio profilata a freddo
Per la lamiera avente carico di rottura non inferiore a 37 kg/mm2 e snervamento non inferiore a 24 kg/mm2, la tensione ammissibile è di 16 kg/mm2.
4.3.3. Impalcati in materiale plastico
In eventuale assenza di una apposita normativa si deve assumere un coefficiente di sicurezza desunto da adeguate indagini sperimentali.
4.4. Modalità di prova di scorrimento dei giunti
Le prove di scorrimento devono essere condotte:
a) su tubi e giunti protetti contro la corrosione con il normale sistema di protezione previsto dal fabbricante;
b) su tubi e giunti predisposti come al punto a), ma sottoposti ad invecchiamento artificiale mediante bollitura in soda caustica per la durata di 2 ore e successivo lavaggio in acqua ed asciugamento.
Il serraggio deve essere realizzato (previo grassaggio dei filetti dei bulloni) con il momento torcente indicato dal fabbricante (comunque non superiore a 600 kg/cm).
Si deve determinare il carico massimo che produce lo scorrimento del giunto, intendendosi convenzionalmente avvenuto D1= 0,5 mm valutato come in figura 1. La misura dello scorrimento deve essere iniziata dopo l’applicazione di un carico di assestamento del giunto pari a kg. 100. La velocità di incremento del carico di prova deve essere di circa 25 kg. al secondo. In ogni caso il carico non deve provocare danneggiamento visibile del tubo.
Per i giunti che non diano luogo a scorrimento, si deve accertare il carico massimo che non provoca danni visibili.
Le prove di scorrimento sui gruppi di saggi a) e b) devono essere effettuate, ciascuna, su 12 campioni: per ciascun campione devono essere effettuate 2 osservazioni, una per ciascun cappello, dopo aver disserrato il giunto ed averlo riserrato su una nuova zona del tubo.
Il certificato deve indicare per ciascun gruppo di saggi a) e b), oltre ai valori medi, i risultati delle 24 osservazioni effettuate.
5. Ancoraggi
Gli ancoraggi dei ponteggi e delle altre opere provvisionali debbono essere idonei a resistere agli sforzi di trazione e di compressione risultanti dal calcolo.

5.1. Modalità per il calcolo dello sforzo di ancoraggio
Il calcolo deve essere effettuato sommando:
– la spinta esercitata dal vento nella zona di ponteggio o di opera provvisionale servita dall’ancoraggio; in particolare per i ponteggi di facciata si deve considerare la depressione dovuta al vento;
– lo sforzo T*, di cui al punto 4.1.2.5 della CNR-UNI 10011/72, necessario per la stabilizzazione delle stilate nella zona del ponteggio o dell’opera provvisionale servita dall’ancoraggio;
– ogni altra azione normale alla facciata prodotta da mezzo di sollevamento, ecc.
Ai soli fini del proporzionamento degli ancoraggi, lo sforzo di stabilizzazione T* delle stilate – considerato diretto normalmente alla parete del ponteggio o dell’opera provvisionale – va calcolato per ogni ancoraggio secondo la espressione:

T* = w

ove:
P è il carico assiale totale di tutti i montanti della zona di ponteggio o dell’opera provvisionale servita dall’ancoraggio.
w è il coefficiente di amplificazione dei carichi in funzione del tipo di acciaio impiegato nei montanti e della snellezza equivalente delle stilate supposte di altezza uguale all’interasse verticale dei due ordini successivi di ancoraggi.
5.2. Verifica degli ancoraggi
La resistenza degli ancoraggi deve essere determinata in relazione alle più gravose condizioni di carico; la verifica degli ancoraggi deve effettuarsi con grado di sicurezza non inferiore a 2,5.
6. Diagonali
Le strutture debbono essere provviste di diagonali in grado di assicurare la stabilità d’insieme e di assorbire le forze orizzontali.
7. Superfici di appoggio
Si deve verificare che le superfici di appoggio siano adeguatamente dimensionate in relazione ai carichi ed ai materiali di appoggio e di sostegno. In particolare si deve controllare che le pressioni specifiche degli elementi di ripartizione sul terreno – sottostante le basette – siano inferiori alle pressioni ammissibili del terreno stesso.
8. Stabilità al ribaltamento
Quando la stabilità del ponteggio e dell’opera provvisionale non sia assicurata da ancoraggi, deve effettuarsi una verifica della stabilità dell’opera al ribaltamento, in relazione alle condizioni di carico più sfavorevoli.
Il grado di sicurezza al ribaltamento deve essere non inferiore a 2.

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